mercoledì 29 giugno 2011

V sonetto [il nome dell'amata] "Petrarca"

Quando io movo i sospiri a chiamar voi,
e 'l nome che nel cor mi scrisse Amore,
LAUdando s'incomincia udir di fore
il suono de' primi dolci accenti suoi.


Vostro stato REal, che 'ncontro poi,
raddoppia a l'alta impresa il mio valore;
ma <TAci> grida il fin, ché farle honore
è d'altri homeri soma che da' tuoi.


Così LAUdare et REverire insegna
la voce stessa, pur ch' altri vi chiami,
o d'ogni reverenza et d'onor degna;


se non che forse Apollo si disdegna
ch' a parlar de' suoi sempre verdi rami
lingua mortal presumptuosa vegna.


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