sabato 14 luglio 2012

Eloisa e Abelardo

Eloisa: Soltanto tu sei la causa del mio dolore; soltanto tu, non altri, può consolarmi [...].
E tu sei anche il solo che abbia il dovere di farlo, specialmente ora che ho obbedito a tutto ciò che mi           hai ordinato di fare fino a rovinarmi, perché non ero capace di darti un dispiacere in nessun caso.

Abelardo: Non è soltanto ora che mi accorgo di volerti bene[...] ero appena uscito dall'adolescenza quando mi giunse fama dei tuoi rinomati e lodevoli studi [...]. Tu con quella eccezionale passione per la dottrina sei prevalsa su tutte le donne e hai superato molti uomini del tempo [...] poi hai scelto il Vangelo invece della logica, l'Apostolo invece della fisica, il Cristo invece di Platone e allora sei diventata una donna veramente Filosofa [...]. Non sono, cara sorella, parole di adulazione: voglio soltanto incitarti a continuare nel bene [...]. Tu devi bruciare e far luce come una lampada.

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